Page 82 - Rotary Oggi luglio - settembre 2025
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aveva scelto le due creature più capaci di compassione. “Hai
                                                scelto bene – gli dice Dio – poiché nel mio giardino del paradiso
                                                questo uccellino canterà per l’eternità e nella mia città d’oro il
                                                Principe Felice mi renderà gloria”.
                                                                                              Evocati toni
                                                                                              d’incanto
                                                                                              con l’ele-
                                                                                              ganza della
                                                                                              lingua, che
                                                                                              acuisce il
                                                                                              dolore dei
                                                                                              protagoni-
                                                                                              sti, Wilde
                                                                                              sovverte la
                                                                                              tradizione
                                                                                              narrativa:
                                                                                              la bontà
                                                                                              non sempre
                                                                                              trionfa, il
                                                                                              lieto fine è
                                                                                              negato
                                                                                              dall’atmo-
                                                                                              sfera venata
                                                                                              di palpabile
                                                tragedia. Il sacrificio del principe e della rondinella rivela la
                                                bellezza superstite nei loro cuori e denuda pecche e caren-
                                                ze dell’etica vittoriana: malgrado la morte dei protagonisti,
                                                l’emozione confluisce in messaggio di speranza e d’amore.
                                                Il lettore borghese vittoriano voleva innanzitutto evadere
                                                dal presente impoetico. Voleva sollevare la fantasia oltre un
                                                mondo impegnato con cura a cancellare l’anima dell’In-
                                                ghilterra in nome del progresso e della gloria. La gloria
                                                ha tuttavia un prezzo e più spesso si edifica su “polverio
                                                sudicio” piuttosto che sull’“ala di una fata”. Così Fitzgerald
                                                pochi decenni dopo.
                                                E allora, per non vedere la propria immagine nello spec-
                                                chio quel lettore medio, quel Calibano aveva gettato a terra
                                                lo specchio e chiesto agli scrittori di dargli più immagina-
                                                zione, più possibilità di sognare e dimenticare il presente
                                                e la sozzura nello specchio e nel cuore. Naturalmente gli
                                                scrittori, almeno i grandi come Oscar Wilde, l’ingannaro-
                                                no, e in luogo di parabole consolatorie gli offrirono favole
                                                di elegiaco candore, dolce disincanto, una commovente
                                                nostalgia di purezza.



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