Page 12 - Rotary Oggi luglio - settembre 2025
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secchione, ero piuttosto un bambino un po’ introverso. Ho
                                                cominciato a fare Karate da piccolissimo perché un po’
                                                                         bullizzato, papà girava l’Italia e lo
                                              Sono capace di             seguivo e mi è capitato di trovare
                                              commuovermi                compagnie non proprio includenti.
                                                                         Nonostante questo ho avuto una
                                              davanti ad un
                                                                         bellissima infanzia, quando ci pen-
                                              film se tocca i            so vedo solo immagini belle. Ecco
                                              sentimenti                 forse soffrivo un po’ della sindrome
                                                                         da supereroe, ero convinto di essere
                                                invincibile e per chi fa arti marziali è un po’ pericoloso: mi
                                                sono frantumato spesso!”
                                                Se ti dovessi fare un regalo, cosa vorresti?
                                                Mi regalerei proprio un viaggio. Un modo per staccare e
                                                andare  a vedere un luogo lontano, scoprire una cultura
                                                diversa. Mi piacerebbe però un viaggio da condividere, non
                                                riesco a godere di un’esperienza così coinvolgente se sono
                                                solo.
                                                Cosa ti aspetti da questa esperienza rotariana?
                                                “In realtà non mi aspetto nulla. La mia esperienza è partita
                                                da lontano, con maestri che mi hanno indicato la strada.
                                                Penso a De Camargo e poi Arezzo: tutto quello che ho im-
                                                parato e fatto prima, mi fa godere di quello che sto facendo
                                                adesso. Se devo essere sincero non mi piace forse la parte di
                                                lavoro di backoffice, il dover affrontare molto spesso tante
                                                questioni che sono più burocratiche. Cerco di portare nei
                                                Club lo spirito rotariano, ricordare che sono parte importan-
                                                te di un tutto più grande. Per il dopo non ho obiettivi parti-
                                                colari, mi sento a servizio per un anno e cercherò in questo
                                                periodo di fare al meglio e dare il massimo. Ma non guardo
                                                al futuro: finita questa bella esperienza tornerò nel mio Club
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