La Presidente del Rotary Club Maniago-Spilimbergo, Rosanna Rovere, è intervenuta, anche nella sua veste di avvocato civilista, a un convegno nell’ambito delle iniziative organizzate da “Una camminata per la vita”, che ripercorre i luoghi dei femminicidi e che vuole educare ai principi del rispetto e della sacralità della vita.
“La Camminata per la Vita”, patrocinata anche dal Rotary Club è alla sua seconda edizione e consiste in un cammino itinerante tra le province di Udine e Pordenone; un percorso di sensibilizzazione, informazione e raccolta fondi attraverso eventi e camminate che porteranno alle commemorazioni delle vittime di femminicidio del Friuli Venezia Giulia.
Gli eventi si sono svolti dal 11 al 16 agosto tra le province di Udine e Pordenone a cui si aggiunge Gorizia e Conegliano (TV) che organizzeranno in contemporanea una tappa ufficiale. La camminata promossa dal gruppo spontaneo “Chei Del Moss” di Fontanafredda (PN) ed è sostenuta da molte associazioni.
Rosanna Rovere nella sua relazione ha affrontato il tema degli “Aspetti legali di tutela delle donne”. Al convegno presieduto dal giornalista Maurizio Pertegato, era presente un secondo relatore, il Commissario Capo della Polizia Locale, Massimo Pascottini, della Comunità di montagna della Carnia. Numerose le autorità intervenute: alcuni sindaci e rappresentanti di comuni, con in testa quello di S. Martino al Tagliamento Lorena Baruzzo, il Consigliere regionale Carlo Bolzonello, il Presidente regionale dell’ANCI, Dorino Favot, la rappresentante della Commissione regionale per le Pari Opportunità, tutti del Friuli Venezia Giulia.
La violenza di genere è soprattutto un problema culturale – ricordato Rosanna Rovere – ed è profondamente radicata nella vita quotidiana, in tutti gli strati sociali, non conosce differenze geografiche, di classe o di età e impregna il linguaggio, tanto quello comune che quelli della scienza e della politica. Occorre insegnare la cultura del rispetto, a partire dalle scuole. La scuola è il luogo privilegiato in cui intervenire per prevenire il diffondersi e il radicarsi di culture sessiste e discriminatorie.